Tu sei qui: GourmetLa nota rivista “Wine Spectator” racconta la storia delle Cantine Marisa Cuomo di Furore
Inserito da (Maria Abate), lunedì 10 dicembre 2018 18:34:11
«È un lavoro pesante per una donna. Non credo siano in molte a fare il lavoro in cantina. Ma lo trovo soddisfacente. Quando qualcuno assaggia il mio vino, posso dire "ce l'ho fatta"», così Marisa Cuomo al Wine Spectator, nota rivista newyorkese incentrata sulla cultura del vino.
In un articolo pubblicato il 4 dicembre scorso, Robert Camuto ha raccontato l’eroicità del produrre vino in Costiera Amalfitana, a causa della sua conformazione geomorfologica, intervistando i titolari della cantina pluripremiata di Furore. E per far meglio comprendere il concetto ha utilizzato l’espressione "Air-Oir" al posto di "terroir".
«La maggior parte dei vigneti viene addestrata su reti di castagni e piantate con varietà locali sulle proprie radici, l'area è stata risparmiata dalla piaga della radice della fillossera più di un secolo fa. Tutto sembra idilliaco se non si considera l'enorme lavoro svolto. L'uso di trattori è impossibile. La maggior parte del lavoro viene svolto a mano da lavoratori che devono salire e scendere gradini di pietra che sporgono dalle pareti del terrazzo. Il raccolto viene estratto dai vigneti da operai, trasportati sul dorso degli asini o, in alcuni casi, trasportati da piccoli sistemi monorotaia», si legge nell’articolo.
Marisa l’ha imparato con fatica e dedizione nei vigneti del suo sposo Andrea Ferraioli (direttore generale della cantina), quando aveva appena 20 anni, partendo da zero. Una sfida accettata per non gettare nell’abbandono ettari di vigne che furono del padre di Ferraioli.
«Sono nato nel vino - racconta -. Ricordo da quando ero piccolo l'odore della cantina e del mosto fermentante. Era qualcosa che non potevo abbandonare e lasciare morire».
Così, decisero di elevare la qualità del proprio vino assumendo un consulente, Luigi Moio, che in seguito sviluppò la sua cantina Quintodecimo.
«Luigi ci ha insegnato cosa fosse un vino di qualità - dice Ferraioli -. Fare un vino equilibrato è qualcosa che parte all'inizio della stagione di crescita e prosegue fino alla raccolta».
Marisa Cuomo produce nove vini DOC Costa d'Amalfi che esprimono l’essenza del territorio e fanno percepire l’impegno enorme che c’è dietro a una tale bontà.
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