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Santa Caterina, costiera amalfitana, culto

“Cumm Caterenea, accussì Natalea”: il culto di Santa Caterina in Costiera Amalfitana

In tutte le borgate della costiera amalfitana sorgono chiesette o cappelle dedicate a Santa Caterina

Inserito da (Maria Abate), lunedì 25 novembre 2019 11:12:23

"Cumm Caterenea, accussì Natalea", recita un famoso detto. Oggi, lunedì 25 novembre, si festeggia Santa Caterina d'Alessandria, vergine e martire.

A Maiori, tra le frazioni di San Pietro e Santa Maria delle Grazie, esiste una "località Santa Caterina": infatti probabilmente vi era una chiesa.

A Minori, la frazione di Villamena sorse proprio attorno alle chiese di S. Felicita e di S. Caterina, sconsacrate nel Seicento. Nel Cinquecento fu invece sconsacrata l'altra chiesa del paese dedicata a Santa Caterina, sita in località Pontomena.

A Ravello, più precisamente nella frazione Civita, esisteva una chiesa dedicata alla santa.

Santa Caterina è compatrona di Scala, dove nell'XI secolo fu edificata una chiesa fuori dalla città, attorno alla quale sorse la frazione di Santa Caterina. Quest'ultima ha 3 navate e volta a crociera e vi si conserva una statua cinquecentesca della santa, oltre a quella di Maria SS. della Porta.

Ad Amalfi esistevano ben 5 chiese dedicate alla santa martire alessandrina. La prima era S. Caterina sul Monte de li Impisi, che si trovava sulla salita oggi intitolata alla santa, che dal piazzale dei Protontini conduce alla cappella di San Cristoforo. Essa fu fatta costruire nel XV secolo da Filippo Bonello, ricco mercante scalese che aveva fatto fortuna in Puglia. Era formata da un unico ambiente e da una cisterna e fu distrutta da una frana tra il 1870 e il 1879. La seconda era S. Caterina extramoenia, collocata tra Amalfi e Pontone, esistente sin dalla fine del Trecento. La terza era intitolata a S. Caterina de Ciro, da cui prese il nome la Torre dello Ziro, di cui è documentata l'esistenza dal Quattrocento al Seicento. La quarta si trovava nell'estremità occidentale della spiaggia di Duoglio, nella frazione Lone, di cui si sono perse le tracce nella seconda metà dell'Ottocento. Secondo alcuni era edificata su uno scoglio. L'ultima si trova in frazione Tovere sulla strada per San Lazzaro di Agerola. L'antica cappella, distrutta in circostanze sconosciute, fu ricostruita nel 1961. Inoltre, sia nella cattedrale attuale di Amalfi che nella basilica del Crocifisso vi è un altare con un dipinto in cui è raffigurata Santa Caterina.

Nel Fiordo di Furore esiste una cappella scavata nella roccia dedicata alla santa, molto vicina al fiume Schiatro.

A Praiano già dal IX-X secolo vi sono testimonianze della cappella di S. Caterina, tuttora esistente, fondata da alcuni mercanti che commerciavano con Alessandria d'Egitto. Ristrutturata alla fine del Cinquecento e all'inizio dell'Ottocento, la cappella fu abbellita poi con stucchi, un dipinto raffigurante il martirio di S. Caterina (opera del pittore calabrese A. Mozzillo), un altare in marmo policromo proveniente dalla precitata basilica del Crocifisso, un reliquiario.

A Positano una chiesa al rione Fornillo fu fondata da alcuni mercanti che commerciavano con Alessandria d'Egitto, come a Praiano. Venne poi ristrutturata e rimodernata in stile neogotico dagli abitanti del rione. Molto bello il settecentesco complesso marmoreo dell'altare.

Di tutte le chiese di Santa Caterina della Costiera quelle di Tovere, Scala, Furore, Praiano e Positano sono consacrate.

 

(Fonte: pagina Fb "Tradizioni e feste in Costiera Amalfitana")

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