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Storia e Storie

Gli antichi “castrum” di Fratta e Montalto a difesa del Ducato di Amalfi

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 5 settembre 2018 15:33:32

In origine, la città di Ravello dovette poter contare su una difesa verso le montagne costituita dalla prima fase del castrum di Fracta (con le torri distrutte dai Pisani nel 1137) e da un muro che le foto aeree testimoniano e che doveva andare a definire come zona protetta solo la propaggine immediatamente a sud del Monte Brusara. Nelle "Memorie storico-diplomatiche" lo storico Matteo Camera rende nota la storia del castello di Fratta, costruito in pietra locale, che aveva un importantissimo ruolo difensivo per proteggere la ricca Ravello quando gli attacchi nemici venivano dal territorio di Tramonti. Esistente già nel 1110, dovette fronteggiare l'attacco dei Pisani nel 1135; di esso rimangono in piedi resti di due torri quadrate ravvicinate, di cui è visibile in un caso il piano terreno con la cisterna e l'innesto della copertura a volta del primo piano; la torre più a Nord mostra solo parti di due muri d'angolo. Distrutto Fratta, il castrum fu spostato nel XIII secolo poco più a Nord, sulla spianata del Monte Brusara; chiamato dagli storici Turris Nova, che sopravvive solo nel perimetro delle strutture e nelle grosse cisterne.

Strettamente legato a Fratta è il castello di Montalto, situato sull'omonimo monte a cavallo tra Ravello e Tramonti, conosciuto anche come di "Trivento". Citato già in un documento del 1131, rientrava nel circuito di fortificazioni che dovevano difendere il Ducato di Amalfi dagli aggressori provenienti dall'altro versante dei Monti Lattari. Venne conquistato dai Normanni nel 1127, in una battaglia che, insieme alla caduta della fortezza di Ravello, segnò la fine della Repubblica di Amalfi e la sua resa agli invasori. Se le strutture fossero private della copertura vegetazionale sarebbe possibile seguirne l'andamento. Esso ha pianta rettangolare con a Sud i resti di un torrione, mentre sul lato Est si trovavano le strutture di una cisterna, rivestita in cocciopesto ed in parte crollata. Il materiale utilizzato per la costruzione è la pietra calcarea, in blocchi di diversa misura e chiaramente provenienti dal circondario (è possibile identificare facilmente gli scassi da dove fu prelevata la pietra).

Dell'antica struttura delle fortezze rimane poco; da non perdere, però, è il percorso che porta fino in cima a Monte Brusara e al Montalto, di grande bellezza per il panorama sul territorio circostante e per la fauna e la flora di queste zone.

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