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Costiera Amalfitana, Rossellini, Magnani

“L’amore”: quando in Costa d’Amalfi avvenne “Il miracolo” di Rossellini

Il film fu girato in Costiera Amalfitana, e precisamente tra Maiori, Atrani e Furore. Sorprendente l'intensità drammatica della prestazione interpretativa di Anna Magnani

Inserito da (Maria Abate), venerdì 9 novembre 2018 17:46:53

"L'amore" è un film in due episodi del 1948 diretto da Roberto Rossellini. Il primo si intitola Una voce umana e ha al centro una serie di telefonate che una donna riceve dall'uomo che ama e che la sta lasciando per un'altra; il secondo, Il Miracolo, è la storia di una pastorella ingannata da uno sconosciuto, dal quale crede di essere stata graziata. Quest'ultimo fu girato in Costiera Amalfitana, e precisamente tra Maiori, Atrani e Furore. La tematica amorosa annunciata dal titolo è trattata in maniera molto dissimile nei due episodi: l'unico trait d'union è l'intensità drammatica della prestazione interpretativa di Anna Magnani, attorno alla cui personalità sono cuciti su misura i personaggi femminili protagonisti delle due vicende.

Era il 1948 e Rossellini aveva una relazione con la Magnani, che insieme a lui aveva già conquistato le platee cinematografiche di tutto il mondo con la superba interpretazione di Roma città aperta. Per questo film, la troupe si stabilì nell'albergo Santa Caterina, più vicino a Furore e al suo fiordo, destinati ad ospitare una parte delle riprese. Federico Fellini, sceneggiatore del film ne fu anche l'interprete insieme alla Magnani e agli abitanti di Maiori e Amalfi. Roberto Rossellini riuscirà a tracciare, in questo episodio, il catalogo dei suoi pellegrinaggi sulla costa amalfitana: Maiori con i suoi vicoli e la chiesa di S. Maria a Mare, Capodorso, Atrani, il fiordo e la chiesa di San Michele a Furore.

Sulle rocce della località Capodorso, Nannina, una pastorella ingenua e religiosamente invasata, un pastore biondo e barbuto (interpretato da Federico Fellini), che scambia per San Giuseppe. E mentre ella vaneggia e lo ringrazia per averle consentito di parlargli, il pastore le offre vino e approfitta di lei mentre, ubriaca, si è addormentata. Al risveglio Nannina non trova più nessuno accanto a sé, fatto che accresce in lei la sensazione del "miracolo". Ma dopo essere svenuta in mezzo alle compaesane, si rende conto di essere incinta e si giustifica affermando di esser stata graziata dal Signore. Ovviamente non viene creduta e da quel momento diventa ancor più lo zimbello del paese, tra prese in giro crudeli e lanci di ortaggi ai suoi danni, come quando viene portata ironicamente in processione. Stanca ed amareggiata dai maltrattamenti, decide di lasciare il borgo per rifugiarsi nelle grotte circostanti. Dopo essere rimasta in isolamento per un tempo imprecisato, si accorge che il momento del parto è vicino: riparte quindi alla volta del paese in cerca di aiuto, percorrendo scaloni di pietra assolati con la sola compagnia di una capretta. Giunta alla chiesa non vi trova nessuno, ma riesce comunque ad entrarvi per dare alla luce la sua creatura.

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