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La leggenda della Campanina portafortuna di S. Michele, il prezioso talismano di Capri

Inserito da (Maria Abate), domenica 1 luglio 2018 19:35:13

In molti conoscono la "Campanella di Capri", ma non tutti sanno che, dietro questo prezioso portafortuna che si è soliti regalare alle persone care, c'è un'antica leggenda, quella della Campanina di San Michele. Ve la riproponiamo qui.

Viveva a Capri un pastorello, il più povero fra i bimbi poveri del luogo. Suoi unici beni erano una capanna, che divideva con la mamma, vedova, ed una pecorella, ch'egli soleva portare a pascolare sulle pendici del Monte Solaro.

Una sera, all'imbrunire, il fanciullo si era soffermato a raccogliere dei fiori e, quando si voltò per chiamare la pecorella, più non la scorse. L'angoscia gli strinse il cuore: che ne sarebbe stato di lui e della mamma?

In quel momento gli parve di sentire un fievole lontano scampanio, e, pensando che fosse il suono della campanella che la bestiola portava al collo, si lanciò in quella direzione. I suoi piedini nudi volavano, incuranti dei sassi, dei rovi e della notte ormai sopravvenuta... finché non giunse sull'orlo d'un burrone. Qui una luce improvvisa arrestò il meschinello: San Michele gli apparve avvolto in un fulgore d'oro, splendente sul suo cavallo bianco.

«Bimbo mio - disse il Santo, sfilandosi dal collo una campanina che gli pendeva sul petto - prendila e segui sempre il suo suono: essa ti salverà da ogni pericolo».

Il pastorello, tremante d'emozione e di gioia, portò alla mamma il preso regalo, e la campanina miracolosamente venne fuori dalla giubba lacera del pastorello, tutta avvolta nella verde cornice d'un vivido quadrifoglio. Da quel giorno, la sua vita fu tutta una luce di bontà e di felicità e ogni suo desiderio terreno fu appagato. Sul luogo dell'Apparizione fu costruita una villa denominata San Michele.

Tutte le gioiellerie di Capri riproducono la "miracolosa" campanina, talismano di fortuna e di successo. Per questo è d'obbligo non lasciare l'Isola di Capri senza averla prima acquistata.

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