Tu sei qui: Storia e StorieLe origini di Minori, il più antico centro abitato della Costiera
Inserito da (Maria Abate), venerdì 9 marzo 2018 21:37:26
Di Giuseppe Gargano
Minori è, come dimostrano le ricerche archeologiche di questo secolo, il più antico sito abitato della Costiera. Al di sotto della zona pianeggiante dell'odiemo centro urbano si sviluppa infatti una villa romana marittima risalente al I sec. d. C., organizzata su due piani, di cui si conserva solo quello inferiore, decorata con affreschi e mosaici, attrezzata con strutture termali, ninfeo, piscina, peristilio e viridiarium. Questa villa, appartenente a qualche esponente del patriziato senatorio o equestre, fu attiva per tutta l'età giulio-claudia. In seguito essa fu gradualmente abbandonata e, quindi, inesorabilmente coperta da cumuli di materiale lavico eruttato dal Vesuvio e precipitato poi a valle a causa di forti piogge torrenziali. La storia della villa e, di conseguenza, quella del primitivo nucleo abitato di Minori sembrano misteriosamente interrompersi intorno al IV sec. d.C.
La "Cronaca della Minori Trionfante", fonte letteraria e documentaria di rilevante importanza per la ricostruzione storica della città costiera, riporta un'antica tradizione, secondo la quale il primo nucleo abitato di Minori si sarebbe sviluppato nella località interna e collinare di Forcella. Tale tradizione, in accordo con le varie leggende di fondazione di Amalfi e degli altri centri del territorio, confermerebbe nel contempo anche la tesi della moderna storiografia amalfitana, la quale trova nelle incursioni germaniche del V sec. e nella conseguente fuga sui Monti Lattari delle popolazioni della Valle del Sarno le origini degli insediamenti costieri.
La tradizione minorese afferma, inoltre, che il primitivo abitato di Forcella fu abbandonato al tempo in cui avvenne il miracoloso ritrovamento delle spoglie di S. Trofimena sulla spiaggia sottostante (metà VII sec.). Gli abitanti, infatti, avrebbero fondato una chiesa in onore della Santa ed un nuovo insediamento lungo il litorale. Anche in questa circostanza la tradizione minorese ricalca quella amalfitana, secondo la quale la città marinara sarebbe stata edificata dagli abitanti di Scala che, scesi a valle, avrebbero dato luogo a un centro marittimo, incoraggiati anche dal fatto che le confinanti popolazioni germaniche non costituivano una minaccia sul mare, perché non sapevano ancora navigare.
Il nuovo villaggio marittimo fondato dagli abitanti di Forcella assunse, già all'atto della sua edificazione, Ia denominazione di Reginna e coincideva probabilmente con uno di quegli habitacula foris posita saccheggiati verso il 785 dalle truppe di Arechi II di Benevento. Sull'origine del toponimo Reginna sono state avanzate alcune ipotesi da parte degli storiografi locali dei secoli passati. Filippo Cerasuoli propende per l'origine etrusca; mentre Pompeo Troiano e Matteo Camera sono favorevoli ad una derivazione greca e, quindi, attribuiscono al termine il significato di "frattura rocciosa". Di certo comunque il toponimo rappresenta, come nel caso della contigua Maiori (Reginna Maior), un'estensione all'abitato della denominazione del fiume (Reginna Minor). È probabile anche che il toponimo derivi dal termine latino "regina", mediante il quale si indicano vie principali di comunicazione. Nel corso del XIII sec. scomparve l'appellativo Reginna, per cui i due vicini centri costieri furono da allora identificati mediante le denominazioni di Minori e Maiori, derivate dalla sostantivizzazione degli attributi latini legati agli antichi toponimi.
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